La esofagogastroduodenoscopia ( o piu’ comunemente detta gastroscopia) è attualmente la tecnica migliore per la diagnosi delle malattie dell’ esofago, stomaco, duodeno in quanto permette la visione diretta delle mucose di questi segmenti dell’ apparato digerente.
E’ una indagine semplice, di breve durata ( il tempo medio di esecuzione di una indagine diagnostica è compreso tra 3 e 5 minuti).
Per essere effettuata si deve rispettare un digiuno assoluto ( quindi sia per i liquidi che per i solidi) di almeno 6 ore.
Se il paziente assume dei farmaci questi devono essere comunicati al medico al momento della prenotazione per poter programmare una eventuale sospensione ( soprattutto per farmaci antiaggreganti od anticoagulanti) od una eventuale assunzione durante il digiuno (terapia antiepilettica)
L’ indagine endoscopica viene generalmente effettuata con una blanda sedazione (sedazione cosciente); certo se il livello di ansietà verso la procedura è alto o si prevede una indagine impegnativa si ricorrerà ad un livello di sedazione maggiore ( sedazione profonda). Vista la somministrazione di sedativi è obbligatorio essere accompagnati (non si possono condurre veicoli dopo la somministrazione di farmaci sedativi).
Durante la procedura possono essere effettuate delle biopsie (esame istologico) per esaminare la mucosa intestinale al microscopio e quindi permettere una diagnosi più accurata. Le biopsie non sono dolorose
Per maggiori approfondimenti si consiglia di vedere il filmato “Gastroscopia” o leggere i link correlati .
Considerare che generalmente tutte queste procedure possono prevedere la presenza di una èquipe specializzata nel trattamento della patologia ( aiuto medico, anestesista, infermiere specializzato, tecnico di radiologia insomma come perfetta definizione del dizionario Treccani “ Gruppo di persone che perseguono un fine comune”) per la migliore esecuzione tecnica possibile dell’ intervento.
Generalmente prima della procedura si sospenderà la terapia antiaggregante od anticoagulante del paziente per un periodo di tempo adeguato a ridurre al minimo possibile il rischio emorragico.