reflusso gastroesofageo

Reflusso gastroesofageo e sintomi respiratori – Dr. Traversa

Il reflusso gastroesofageo o meglio Malattia da Reflusso Gastro Esofageo (MRGE) e’ una delle diagnosi piu’ frequenti nell’ attività quotidiana di un Gastroenterologo.
E’ una sindrome propria della civiltà moderna occidentale ( eccesso di peso; stress; stile alimentare non idoneo)
Per prima cosa è meglio chiarire che il “reflusso” non si esplica ,nella maggioranza dei casi, con una risalita avvertibile del cibo o dell’ acido.
Tecnicamente ogni giorno avvengono molti reflussi ( contatto dell’ acido gastrico con la mucosa esofagea) ma questi si trasformano in sintomi solo dopo una certa soglia o se vi e’ una predisposizione anatomica.

I “reflussi “ possono essere favoriti da cause anatomiche ( incontinenza cardiale, ernia jatale; aumento della pressione addominale ) ; da una iperacidità del succo gastrico ( gastriti;ulcere) o da ipersensibilità della mucosa esofagea ( stress,ipermotilità).

Fattori predisponenti al reflusso gastroesofageo (MRGE)

A) ANATOMICI ( ERNIA JATALE, INCONTINENZA CARDIALE, BRACHIESOFAGO)
B) FARMACOLOGICI (TERAPIA CON B BLOCCANTI,CALCIO ANTAGONISTI,TERAPIE ORMONALI;ECC..)
C) DIETOLOGICI ( ECCESSO DI PESO, PASTI ABBONDANTI SERALI;ECC..)
D) NUTRIZIONALI (ECCESSIVO USO DI CAFFEINA,MENTA,CIOCCOLATO,ECC..)
E) PATOLOGIE ASSOCIATE (DIABETE,PATOLOGIE DEI CONNETTIVI,ECC…)
F) STILE DI VITA ( STRESS; ALTERAZIONI DEL SONNO,ECC…)

I sintomi del reflusso si distinguono in TIPICI ed ATIPICI.

Il sintomo classico tipico della malattia da reflusso è il bruciore retrosternale (o pirosi); si irradia generalmente posteriormente nella regione interscapolare e qualche volta può raggiugere una intensità tale da simulare una patologia cardiaca ( la diagnosi differenziale è che il dolore da acido non è correlato al respiro e che si attenua parzialmente con la somministrazione di sciroppi antiacidi).
Più difficile è la classificazione dei sintomi atipici; la varietà degli stessi deriva dalla multifattorietà delle cause che possono coesistere insieme nello stesso paziente (per esempio paziente di circa 50aa di età con piccola ernia jatale, iperacidità del contenuto gastrico da lavoro stressante ed abitudini di vita ed alimentari inadatte alla propria situazione clinica).

SINTOMI ATIPICI:

A) TOSSE
B) ABBASSAMENTO DELLA VOCE
C) DIFFICOLTA’ ALLA DEGLUTIZIONE
D) PROBLEMI RESPIRATORI ( BRONCHITE,POLMONITE,ASMA)
E) PATOLOGIE DEL CAVO ORALE ( AFTE,DISCROMIE DELLA LINGUA O DENTALI)

Come possiamo notare le Manifestazioni Atipiche del Reflusso Gastroesofageo (MARE) sono principalmente di natura pneumologica o di pertinenza otorinolaringoiatrica.
Come tendenza generale il gastroenterologo attualmente può solo constatare come nei pazienti i sintomi atipici (MARE) prevalgano nettamente rispetto a quelli tipici; vi è inoltre una tendenza eccessiva ad attribuire al reflusso gastro esofageo (MRGE) qualsiasi patologia polmonare od otorino che non risponda in tempi brevi o completamente alle terapia classiche

Il trattamento è simile sia per le manifestazioni Tipiche che Atipiche del reflusso:

a) Farmaci che riducono la produzione di acido ( inibitori della pompa protonica (PPI-omeprazolo,pantoprazolo, rabeprazolo,ecc; o H2 antagonisti-ranitidina,ecc..)
b) Antiacidi di barriera ( sciroppi o cp- malgardato,sucralfato,ecc.. )
c) Procinetici ( farmaci in grado di aumentare i movimenti intestinali per velocizzare lo svuotamento esofageo, gastrico od al contrario per regolarizzare i movimenti dell’ apparato digerente)
d) Regolarizzazione dello stile di vita del paziente (meno stress e pasti regolari)
e) Provvedimenti nutrizionali (peso corporeo idoneo e consigli dietologici circa i cibi che favoriscono il reflusso).

L’ efficacia e la velocità del controllo dei sintomi da parte della terapia e’ completamente diversa tra sintomi Tipici ed Atipici.
Il bruciore retrosternale risponde in brevissimo tempo alla terapia farmacologica molto piu’ difficile è la risposta dei sindromi atipici soprattutto se di natura otorino o pneumologica.
Numerosi studi evidenziano che la risposta clinica di questi pazienti necessità di una terapia prolungata e che la risposta clinica può essere solo parziale o soggetta a frequenti recidive della patologia stessa.
La multifattorietà delle cause generalmente richiede un tempo maggiore per la risposta clinica e la necessità della collaborazione di più specialisti.

Per spiegare questo concetto proviamo ad immaginare uno scenario clinico:
Paziente di 55 anni lievemente sovrappeso;ha un lavoro stressante;per esigenze di lavoro assume circa 4 caffè al giorno; il pranzo è generalmente al bar con panino o tramezzino; la cena per esigenze familiari è alle 21,30.
Normalmente inizia il riposo notturno verso le 23.00 ed ha un sonno con 2 o 3 risvegli durante la notte.
Riferisce inoltre di essere in trattamento antiipertensivo con farmaci
betabloccanti ( oppure di essere in terapia ormonale per menopausa).

Ha già eseguito una gastroscopia che evidenzia una piccola ernia jatale ed una visita otorinolaringoiatrica che fa’ risalire il suo mal di gola al reflusso
Si rivolge al gastroenterologo per dolore retrosternale e senso di fastidio alla gola.
Chiaramente possiamo vedere la plurifattorieta’ dei sintomi:
a) Anatomici ( ernia jatale)
b) Farmacologici (trattamento con terapie che favoriscono il reflusso e che generalmente non possono essere sospese come i farmaci betabloccanti o le terapie ormonali)
c) Stile di vita ( cena alle 21,30 e quindi riposo alle 23 con l’ assunzione di una posizione orizzontale che favorisce il reflusso)
d) Dietologici-nutrizionali (4 caffè al giorno; lieve sovrappeso; pranzo serale come pranzo principale della giornata)
e) Stress (frequenti risvegli notturni alterazione del ciclo sonno veglia con iperproduzione di acido gastrico)

Appare chiaro che il gastroenterologo esperto deve chiaramente spiegare al paziente che se non si interviene su ognuno di questi fattori la risposta alla terapia è solo parziale e temporanea ( il paziente non può sperare di risolvere tutto con solo ausili farmacologici senza intervenire sul proprio stile di vita).
Il dialogo tra il curante ( gastroenterologo) ed il curato (paziente) deve essere franco; lineare; per fissare dei traguardi realistici che la terapia puo’ e deve realizzare

 


Dr. Giampiero Traversa
Dirigente di I° Livello UOC di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva Ospedale Sandro Pertini

 

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