I diverticoli del colon sono delle estroflessioni della mucosa e sottomucosa attraverso dei difetti della parete muscolare del colon (potremmo definirli come delle ”piccole ernie”); In fase iniziale non sono una “ malattia” ma l’ espressione di una “debolezza” della parete del colon.
E’ una patologia in aumento soprattutto nel mondo occidentale ed orientale; è probabilmente legata all’avanzamento dell’ età media ed al miglioramento dell’ apporto calorico ( la presenza di diverticoli è infatti rara nella popolazione africana).
Quanto l’alimentazione ed i fattori genetici incidano sulla formazione dei diverticoli è dimostrato dalla semplice constatazione che nel mondo occidentale questi sono localizzati soprattutto nel colon sinistro (sigma e discendente) mentre in oriente soprattutto nel colon destro ( cieco ed ascendente).
Le cause reali della formazione dei diverticoli non sono completamente note; probabilmente sono molti i fattori che contribuiscono:
- Ereditarieta’; è normale il riscontro di una familiarità per la patologia diverticolare ( ad esempio se uno dei genitori è portatore di diverticoli il rischio di formazione di tali sacche nei figli è maggiore del 50%)
- Allungamento della vita; possiamo considerare il colon come un “ muscolo” per cui con l’ invecchiamento questo “muscolo” si indebolisce ed aumenta la possibilita’ di piccole “ ernie”
- Fattori dietetici; una dieta priva di scorie riduce la massa fecale e provoca un aumento delle pressioni ,all’ interno del lume intestinale, necessarie per l’ espulsione delle feci favorendo così la formazione di queste estroflessioni. Lo stesso effetto si genera con un insufficente apporto idrico.
Il materiale fecale e’ composto in buona parte da acqua e se le feci non sono “morbide” serve una pressione maggiore per espellerle e per superare le curve del colon.
La maggior parte delle diagnosi di malattia diverticolare sono “casuali” cioè sono il riscontro ”occasionale” di esami effettuati per altro motivo ( per esempio riscontro di diverticoli ad una colonscopia di screening).Quando questo avviene si tratta di capire se i diverticoli sono realmente asintomatici ( e allora il quadro clinico viene definito DIVERTICOLOSI COLICA) oppure il paziente aveva sottovalutato dei sintomi (tipo gonfiore addominale o saltuaria diarrea e allora si tratta di MALATTIA DIVERTICOLARE in fase iniziale).
La reale differenziazione tra i due quadri clinici è estremamente importante ed’ è possibile solo con il colloquio con il vostro gastroenterologo di fiducia; infatti la diagnosi di diverticolosi colica implica che non è necessaria nessuna terapia mentre la malattia diverticolare pauci sintomatica implica dei provvedimenti terapeutici variabili in base alla storia clinica del paziente.
Differente è quando compare un infiammazione dei diverticoli; allora possono essere presenti dei sintomi che variano da paziente a paziente :
- Dolore sul Fianco sx
- Febbre
- Presenza di diarrea ( che puo’ anche produrre muco o sangue).
La variabilità dei sintomi impone anche qui un rapido accesso al curante di fiducia che in base alla storia clinica del paziente; all’ esame obiettivo (palpazione ed auscultazione dell’ addome…), all’ esecuzione di analisi ematiche ( tra cui è necessaria l’ esecuzione di una Pcr-proteina c reattiva);imposterà una terapia adeguta che generalmente si basa;
- ANTIBIOTICI ( selettivi –rifamixina- od ad ampio spettro)
- MESALAZINA
- PROBIOTICI
- ANTISPASTICI
- PROVVEDIMENTI DIETOLOGICI (limitazione di alcuni alimenti tra cui principalmente i frutti con molti semi –kiwi fichi- ed in fase acuta di alcune verdure)
Intenzionalmente si è preferito non approfondire gli aspetti terapeutici in quanto non c’è una terapia univoca per ogni paziente ( per esempio l’antibiotico va scelto in base alla sensibilità individuale ed alla presenza o meno di sintomi sistemici –leucocitosi o Pcr alta) e la terapia stessa può variare nel corso della malattia. (percorso terapeutico personalizzato e variabile in base alla complessita’ della situazione clinica)
Le indagini diagnostiche strumentali variano in base alla fase della malattia; in fase acuta (diverticolite acuta con febbre o leucocitosi) si preferisce usare metodiche radiologiche ( Tac principalmente ) per escludere le eventuali complicanze.( Perforazione-versamento). L’endoscopia ( colonscopia) viene effettuata dopo il superamento della fase acuta e serve ad escludere la presenza di altre lesioni tra i diverticoli ( polipi); la presenza di restringimenti del lume ( stenosi).
Dr. Giampiero Traversa
Dirigente di I° Livello UOC di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva Ospedale Sandro Pertini